Tutti i romanzi by Jane Austen & O. de Zordo

Tutti i romanzi by Jane Austen & O. de Zordo

autore:Jane Austen & O. de Zordo [Austen, Jane & Zordo, O. de]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura e narrativa, Classici, Opere Complete
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2010-11-03T23:00:00+00:00


Capitolo sedicesimo

Miss Crawford non poteva riuscire a far davvero dimenticare a Fanny quello che era accaduto. Quando la serata fu finita, ella andò a letto tutta agitata, le impressioni di quanto era avvenuto ancora ben vive in mente, i nervi ancora scossi per l’attacco da parte di suo cugino Tom, fatto così pubblicamente e con tanta insistenza, e l’animo afflitto per le ingiuste riflessioni e l’astioso rimprovero di sua zia. Essere esposta all’attenzione generale in quel modo, rendersi conto che non era che il preludio di cose infinitamente peggiori, sentirsi dire che avrebbe dovuto fare qualcosa così impossibile per lei come recitare; e poi ricevere l’accusa di ostinazione e ingratitudine, subito rafforzata da quell’accenno alla sua condizione di dipendenza: tutto questo l’aveva troppo stremata lì per lì, perché l’episodio le apparisse meno grave nel ricordo, quando fu sola, e specialmente quando al ricordo si aggiungeva il terrore di quello che il giorno dopo avrebbe portato a continuazione dell’argomento. Miss Crawford l’aveva protetta solo sul momento; e se l’avessero di nuovo assalita con tutta l’autoritarità e l’insistenza di cui Tom e Maria erano capaci — e magari in assenza di Edmund — cosa avrebbe dovuto fare? Si addormentò prima di aver trovato la risposta a questa domanda, che era ancora lì a turbarla il mattino seguente quando si svegliò. Poiché la piccola soffitta bianca, che aveva continuato a essere la sua camera da letto da quando era entrata a far parte della famiglia, si dimostrò incapace di suggerirle una risposta, ella ricorse, non appena si fu vestita, all’altra stanza, della quale era da qualche tempo a questa parte egualmente padrona, più spaziosa e più adatta a camminarvi avanti e indietro e a meditare. Era stata la loro stanza dello studio, così detta fino a che le signorine Bertram non avevano più permesso che venisse chiamata così, e che avevano usata come tale per un lungo periodo. Lì aveva vissuto Miss Lee, e lì avevano letto e scritto, chiacchierato e riso, fino a tre anni prima, quando la donna le aveva lasciate. La stanza allora era diventata inutile, e per qualche tempo era stata completamente abbandonata, eccetto che da Fanny, quando andava a visitare le sue piante, o voleva uno dei libri, che era ancora felice di tenere lì, data la mancanza di spazio e mobili nella sua piccola stanza di sopra; ma gradualmente, via via che apprezzava maggiormente le comodità che la stanza offriva, vi aveva aggiunto degli oggetti di sua proprietà, e vi aveva passato più tempo; e siccome nulla la ostacolava, vi si era sistemata con una tale naturalezza e semplicità, che ormai veniva generalmente considerata sua. La stanza di levante, come era stata chiamata da quando Maria Bertram aveva compiuto sedici anni, era ora considerata la stanza di Fanny, quasi quanto l’attico bianco; le dimensioni ridotte dell’uno rendevano infatti l’uso dell’altro così evidentemente ragionevole, che le signorine Bertram, insediate in appartamenti molto più signorili, secondo quanto esigeva il loro senso di superiorità, approvavano completamente; e Mrs. Norris, avendo



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